Un elogio dei colori caldi, un magma fluente nascosto nelle rocce piu' dure e oscure. Potreste mai immaginare che la terra celi un cuore vivo, rovente, in continua mutazione? Ecco. Ho immaginato tutto questo, affascinata dai tesori nascosti che la terra ripone nel suo grembo.
La distruzione, il mutamento, reca in se' il germe di una nuova vita. Allora la stessa natura che genera terremoti e sconvolge la terra, quietandosi, torna a rinascere tramite un germoglio o una umana ricostruzione. Il cuore della terra è il nostro, impetuoso, mobile, quieto o affannato.
Il riferimeno è al chackra Svadhisthana, chackra arancione che rappresenta il nostro “centro”, inteso come fulcro dell’energia emozionale. Il suo nome sanscrito significa proprio “luogo favorevole”, riferendosi al porto sicuro in cui custodiamo la nostra vera natura.
L'arancione è il colore del plenilunio, dell'equinozio d'autunno, delle zucche e delle foglie autunnali ed indica l'energia che si allontana di un solo passo dalla fonte originaria, (il rosso). Dunque l'arancione rappresenta l'energia non piu' aggressiva ma contenuta dall'equilibrio interiore.
Esso è fuoco mantenuto entro confini sicuri come il falò attorno a cui si
raduna un gruppo nelle sere invernali per narrare storie, o i falò
accesi nel corso di numerose feste pagane e sagre popolari in tutto il
mondo.
Si tratta del chakra che collega corpo, mente e spirito, un vero e proprio punto d’incontro tra la nostra interiorità ed il mondo esterno.
Svadhisthana controlla la capacità di provare emozioni, il desiderio di unione con il proprio partner, il bisogno di socializzare, la sensibilità e anche la creatività.
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