lunedì 14 settembre 2020

La spatola e le montagne

Nella vita si sperimentano cose che uno non avrebbe mai pensato. Negli anni le esperienze artistiche cambiano la visione della realtà e ci si ritrova con una sensibilità diversa, forse più ricca, di sicuro più matura. Di certo le esperienze quotidiane modificano la nostra mente e l'inconscio, facendo nascere bisogni sopiti. Da giovane ero ossessionata dal dettaglio, dalla purezza della linea e da una concezione probabilmente fin troppo "pulita" delle forme. Ero appassionata di quello che negli anni 90 veniva definito "iperrealismo" e non concepivo altra maniera che vedere in un modo tagliente, spietato, netto la realtà.

A clear day - Un giorno sereno - Original Landscape oil painting

Ora che son passati anni mi ritrovo ad amare maggiormente la suggestione dei volumi e dei colori, tutto quello che da ragazza non amavo. Non so perchè, probabilmente cambiano le esigenze, la psicologia, la percezione di armonia e tutto si sublima in un concetto diverso, in una percezione che non vuole essere "cedimento" o "mollezza" ma grazia, armonia, dolcezza.


Sto parlando della spatola. Non avrei mai pensato che uno strumento tanto "limitato" nella mia pregiudizievole idea, si rivelasse invece tanto ricco di stimoli da fare emergere un nuovo stile.
Di certo è molto diverso dal pennello, perchè costringe a non essere "precisi" ma ad "allargare" la visione d'insieme delle cose, impedendo di indugiare troppo sui dettagli.
Questo non significa certo che le tavole (o quadri, o illustrazioni) che ne nascono siano gestuali come quelle di Pollock (con tutto il rispetto) ma di certo il "gesto" è la chiave esatta, probabilmente piu' studiata, meno "istintiva" ma allo stesso tempo meno "vincolante" rispetto all' uso dell' asticina di peli.

See it on: www.thegoldentrees.etsy.com


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